Copacabana
Copacabana
(Copacabana, Francia/Belgio 2010, 105 min., commedia)
Babou (Isabelle Huppert) è una donna vicino allo sbando che fatica a trovare lavoro. Sua figlia Esmeralda (Lolita Chammah), invece, è tutto l’opposto: ha un lavoro, un ragazzo, una vita stabile e sicura. Fra i due non corre buon sangue. La situazione esplode quando la figlia annuncia alla madre il suo imminente matrimonio. Babou, già non molto entusiasta della notizia, rimane scioccata e sconvolta emotivamente nell’apprendere che la figlia non è intenzionata ad invitarla alla cerimonia, poiché si vergogna di lei.
Per recuperare le fila di un rapporto ormai sull’orlo del baratro, Babou decide di accettare un impiego a Ostenda, in Belgio, come promotrice nella vendita di appartamenti stagionali in multiproprietà.
Girato al mare del nord fuori stagione, il film di Marc Fitoussi affronta un tema poco originale (il rapporto difficile fra madre e figlia), in maniera apprezzabile calcando sulla legerezza e sul carattere frivolo del personaggio della poliedrica Isabelle Huppert. Nasce così una pellicola capace di far sorridere il pubblico in più occasioni, ma che arriva appena alla sufficienza nell’interpretazione di alcuni attori (Lolita Chammah – figlia anche nella realtà della Huppert – appare intimidita dalla cinepresa).
Insomma, un film piacevole e a tratti divetenti, ma nulla più.
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