Fitzcarraldo

Fitzcarraldo

(Rft 1981, 158 min., col., avventura/drammatico)

Un sogno e il tentativo di realizzarlo. Questo potrebbe essere il sottotilo ideale della pellicola di Werner Herzog.
Alla fine del 1800, Carlos Firmin Fitzgerald chiamato semplicemente Fitzcarraldo (interpretato dal grandioso Klaus Kinski) decide di portare nel cuore della foresta amazzonica, a Iquitos, l’opera lirica e realizzare un teatro, lasciando incompiuti altri sogni: la produzione di ghiaccio artigianale e la ferrovia che dovrebbe attraversare l’intero Sud America da una costa all’altra. Per finanziare il progetto lirico acquista una vasta area ancora inesplorata e pericolosa per la presenza di terribili indigeni, ma ricca di piante del caucciù da poter sfruttare. L’irragiungibilità del posto e il desiderio di riuscire l’impresa, faranno scatenare in Fitzcarraldo idee fuori dall’immaginario che lo porteranno sempre sulla soglia fra la realtà e il sogno.
Questa perla del cinema herzoghiano, ricompensata a Cannes nel 1982 con la Palma d’Oro per la miglior regia, mostra la fatica fisica del sogno umano. Fitzcarraldo è un sognatore, qualcuno che non appena riesce a realizzare un desiderio tenta subito di realizzarne un altro. Sognare, infatti, non significa inconcretezza, piuttosto: capacità, nella realtà, di intravedere dell’altro. E’ in tal senso che bisogna leggere la scena della nave che viene trasportata dagli indios al di là della collina via terra: in ciò che altri hanno scorto solo terra e arbusti, il sognatore vede una via per la riuscita della propria impresa.
Il successivo fallimento dell’impresa e l’impossibilità di far sfruttare le piante del caucciù di quella zona, dovuto alla potenza delle rapide del Pongo das Mortes, sarà solo un insuccesso parziale, poichè Fitzcarraldo con i soldi ricavati dalla vendita della nave ingaggerà comunque un’orchestra che suonerà per lui e per tutti gli abitanti di Iquitos.
Werner Herzog, nonostante le mille difficoltà incontrate durante le riprese di Fitzcarraldo (il trasporto sulla montagna della nave, le avversità metereologiche, il caratteraccio di Klaus Kinski), riesce a portare alla luce con grande maestria quelle forze umane che molto spesso vengono sottovalutate, ma che in realtà risultano essere il moto essenziale della vita umana: il sentimento, il sogno e l’irrazionale.
Insomma, possiamo dire con Molly, la fidanzata di Fitzcarraldo (Claudia Cardinale), che “i sogni possono spostare anche le montagne”.

Mattia Giannone